Fonte dell'amicizia

Posts written by @Angela

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    Sponsor privati nelle scuole? Già presenti dagli anni ‘90: ecco come funziona



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    Aziende ed enti come fonte di finanziamento per gli istituti? Non è una novità, nonostante un recente documento del MIM contenente istruzioni sul tema, inviato alle scuole, abbia sollevato un polverone


    Scuole sponsorizzate come le squadre di calcio? Questo è il timore che ha indotto in alcuni osservatori un documento inviato agli istituiti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nelle scorse settimane - intitolato “Istruzioni per l’affidamento dei contratti di sponsorizzazioni nelle Istituzioni Scolastiche” - che racchiude le regole per permettere alle singole scuole di accedere a fonti di finanziamento private, dando in cambio visibilità alle aziende che investono.

    Da Viale Trastevere parlano di uno strumento che punta a uniformare la stipula e messa in opera di tali accordi e, per questo, ne hanno approfittato anche per avviare una consultazione tra gli stessi istituti, che vuole raccogliere pareri e suggerimenti.



    Gli sponsor nelle scuole sono davvero pericolosi?



    Qualcuno, però, ci ha visto una possibile fonte di storture per il sistema: secondo questa visione, a seconda dello sponsor che riusciranno a intercettare le scuole, si potrebbero creare delle forti differenziazioni. Con alcuni istituti che potrebbero contare su ampie risorse finanziarie, facendo la gioia dei propri alunni, e altri, più in difficoltà nel reperimento dei finanziamenti, destinati ad arrancare. Un po’ come avviene nello sport: chi ha gli sponsor migliori quasi sempre vince. Ma come stanno davvero le cose? Il sito Skuola.net ha cercato di fare un po’ di chiarezza.



    Premessa fondamentale: bisogna sottolineare che non si tratta di una novità. È da oltre venticinque anni che, infatti, esiste per le istituzioni scolastiche la possibilità di imbastire delle contrattazioni individuali per arricchire la propria offerta formativa. A introdurla, nel 1997, addirittura la legge finanziaria. Inoltre, in base alla norma di dettaglio, proprio per evitare degli abusi ci si è premurati di fissare dei paletti ben precisi da rispettare.
    Quali partner possono essere coinvolti e quali no



    Innanzitutto, la selezione dei partner e delle offerte non può essere finalizzata a meri scopi commerciali ma deve essere diretta al conseguimento di un interesse pubblico. Da cui discende che l’attività legata allo sponsor non può in alcun modo “distrarre” da quelle didattiche e formative. Per questo, lato aziende o enti privati, la rosa dei possibili pretendenti si restringe a quanti, sia per il loro statuto che per la loro storia, abbiano in precedenza dimostrato particolare sensibilità all’educazione dei giovani. Un dato, questo, da far emergere in fase di autorizzazione all’attività, da approvare con delibera del Consiglio d’istituto.



    E questo è solo un passaggio preliminare. Perché, anche quando si entra nel vivo della stipula del contratto, ci sono degli elementi non secondari di cui tenere conto. Non tutto, infatti, può essere oggetto di sponsorizzazione. Le attività ammesse sono codificate. E spaziano dal sostegno di manifestazioni culturali, sportive e artistiche alla fornitura di attrezzature, libri, laboratori e così via. Senza dimenticare interventi a supporto di alunni svantaggiati, diversamente abili, ecc.



    Di contro, sono assolutamente vietate attività che potrebbero prevedere ogni qualsiasi forma di propaganda politica e religiosa, come anche sono esclusi sponsor dediti alla produzione o distribuzione di tabacco, prodotti alcolici, materiale pornografico o a sfondo sessuale. Chiaramente, poi, sono off-limits messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia. A cui va aggiunta l’esclusione preventiva di quei soggetti che potrebbero avere un conflitto d’interesse tra l’attività pubblica svolta per le scuole e i propri affari privati.



    Le regole pratiche per la sponsorizzazione
    Dal punto di vista pratico, gli investitori possono essere contattati direttamente dalla scuola, magari avendo sondato prima il terreno, oppure gli istituti possono avviare una “gara” per attirare aziende ed enti interessati a finanziare dei progetti scolastici. Dopodiché, all’atto pratico, la sponsorizzazione può tradursi: in un pacchetto di contributi economici, nella fornitura - a titolo gratuito - di beni, attrezzature, servizi per classi e laboratori o, ancora, nella compartecipazione alle spese per la realizzazione di progetti vari (edilizia scolastica, rinnovamento tecnologico, attività di formazione, ecc).



    Cosa devono, invece, dare in cambio gli istituti? Niente denaro ma visibilità. Che può manifestarsi sotto forma di un marchio, di un logo o di altri riferimenti allo sponsor da applicare sui beni al centro delle iniziative oggetto della sponsorizzazione o sul materiale pubblicitario (manifesti, volantini, sito internet, ecc.) delle attività “non materiali”. Oltre che nella pubblicazione nel sito web della Scuola dell’attività. A corredo, poi, ci potrebbero essere anche il posizionamento di una targa nei locali scolastici, nel caso ad esempio che lo sponsor finanzi un’aula informatica o una palestra. Mentre durante lo svolgimento delle attività ci potrebbe essere la distribuzione di materiale pubblicitario, brochure, volantini promozionali, gadget.



    Infine, c’è da sottolineare che le scuole, qualora riscontrassero delle strane derive durante la sponsorizzazione, possono sempre tirarsi indietro. Ciò è consentito soprattutto nel caso in cui ci si accorga che il privato con la sua attività rechi danno all’immagine dell’istituto o quando lo sponsor non adempia completamente a quanto pattuito.
    Alla luce di questo impianto normativo, l’unica vera stortura potrebbe provenire dalla capacità delle scuole di attrarre partner. Ma questo dipende da fattori vari: collocazione geografica, proattività dei dirigenti scolastici, indirizzo di studi, caratteristiche della popolazione scolastica. Aspetti spesso penalizzanti su tutta la linea, non solo in riferimento a questo capitolo. La domanda chiave, perciò, appare un’altra: eliminando tale possibilità, sarebbero più gli studenti svantaggiati o quelli avvantaggiati?



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    "Isola dei Famosi", è scontro aperto tra Rosanna e Alvina



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    Mentre la notte incombe sull'Isola dei Famosi, Matilde e Rosanna, con spirito avventuroso, decidono di sfruttare l'energia residua per una caccia notturna ai granchi.

    Mentre stanno pensando quale strategia adottare, vengono interrotte da Alvina e Valentina che, esauste, cercano rifugio nella tenda e chiedono loro di andare altrove. Rosanna è molto risentita per il rimbrotto e la discussione si scalda...



    Fotogallery - SullʼIsola dei Famosi i naufraghi sono pescatori provetti


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    Isola dei Famosi: la lite per i granchi

    Su Playa Espina Rosanna e Matilde non riescono a dormire, perciò decidono di partire per una missione notturna con lo scopo di recuperare un po' di cibo per tutti. Elaborano così un piano per catturare i granchi: attirarli verso le tende con delle luci e poi catturarli. Tuttavia, la loro missione viene bruscamente interrotta dall'intervento di Alvina e Valentina, che desiderano andare a dormire e chiedono alle compagne di continuare la caccia lontano dalle tende. "No dai ragazze, non scassate la m***... Basta che andate a dormire fuori con le luci e i granchi vengono da voi", le rimbrotta la contessa con modi un po' maleducati.



    Isola dei Famosi, Rosanna "boccia" Alvina

    Il tono di Alvina non piace affatto a Rosanna, che si allontana con aria offesa insieme a Matilde: "Andiamo al fuoco allora, non capisce di essere una cafona". Valentina (con cui Rosanna ha vinto la prova ricompensa) le segue per tentare di riportare la calma: "Ti sei arrabbiata perché ti abbiamo detto che volevamo dormire?". "No, ma ci sono altri modi, io comunque non voglio discutere", ammette Rosanna. La mattina dopo Alvina cerca il confronto con la compagna, che però per adesso sembra non avere nessuna intenzione di chiarire. "E' venuta a scusarsi, dicendo che voleva scherzare. Non è uno scherzo, noi stavamo facendo qualcosa per il gruppo. Ha usato una parola sbagliata nel momento sbagliato. Alvina, anche tu bocciata!", dichiara Rosanna nel suo confessionale. Dopo le divergenze di Rosanna con Khady e Artur, ora anche la contessa è finita nel mirino della food blogger.



    Fotogallery - SullʼIsola dei Famosi il sensuale passo a due di Alvina e Samuel



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    Niente Internazionali d'Italia per Jannik Sinner: l'anca blocca il talento azzurro



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    TENNIS
    Niente Internazionali d'Italia per Jannik Sinner: l'anca blocca il talento azzurro

    Come raccontato sui social il 22enne di Sesto Pusteria ha spiegato la decisione presa in accordo con i medici
    di Marco Cangelli
    04 maggio 2024

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    Il sogno di vedere Jannik Sinner con in mano il trofeo degli Internazionali d'Italia si infrange improvvisamente in un uggioso sabato pomeriggio. Come un fulmine a ciel sereno il 22enne di Sesto Pusteria ha annunciato la rinuncia all'ATP Masters 1000 in programma a Roma dopo i problemi all'anca emersi a Madrid. Il ritiro in terra spagnola non era stato semplicemente una mossa tattica per concentrarsi sul torneo capitolino, ma un infortunio più grave del previsto.

    "Non è facile scrivere questo messaggio ma dopo aver parlato di nuovo con i medici e gli specialisti dei miei problemi all'anca devo annunciare che putroppo non potrò giocare a Roma. Ovviamente sono molto triste di non aver recuperato, essendo uno dei miei tornei preferiti in assoluto. Non vedevo l'ora di tornare e giocare a casa davanti al pubblico italiano - ha scritto Sinner su X -. Verrò comunque a Roma per qualche giorno e passerò al Foro Italico. Grazie per i vostri messaggi di supporto che apprezzo tantissimo! Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per Roland Garros".

    Gli ultimi esami svolti con gli specialisti intanto, hanno dato esito negativo: per risolvere i problemi all'anca, Sinner dovrebbe necessitare di circa 15 giorni di riposo. L'obiettivo passa quindi ora sullo Slam parigino con la speranza di tornare più forte di prima e prendere le misure ai Giochi Olimpici in programma nella capitale francese.

    Non è facile scrivere questo messaggio ma dopo aver parlato di nuovo con i medici e gli specialisti dei miei problemi all'anca devo annunciare che putroppo non potrò giocare a Roma.



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    Un Posto al Sole Anticipazioni, Silvia dice addio a Giancarlo, Rossella in pericolo di vita!





    Un Posto al Sole Anticipazioni, Silvia non riesce a dimenticare Michele...

    Dopo il momento di debolezza che Silvia e Michele hanno vissuto a Indica, la proprietaria del Caffè Vulcano non riesce a dimenticare il suo ex marito e pur volendo mantenere una distanza da lui, non riuscirà del tutto a distaccarsi da Michele. Vista la rinnovata vicinanza tra la compagna e il giornalista, Giancarlo sarà in crisi e cercherà di rimediare all'allontanamento emotivo e fisico che avverte con Silvia e le organizzerà una sorpresa che spera possa risolvere la situazione nel modo migliore per loro.
    Anticipazioni Un Posto al Sole, Giancarlo fa una proposta a Silvia e la lascia senza parole!

    Preoccupato per la freddezza che ha sentito da Silvia, Giancarlo decide di organizzare una sorpresa alla compagna, ignaro che Silvia non riesca a non pensare a Michele e che prova dei forti sensi di colpa. L'uomo si presenta al Caffè Vulcano e le Anticipazioni ci svelano che le farà una proposta che la lascerà a bocca aperta. Sperando di riconquistarla, Giancarlo le proporrà di andare Bangkok e poter concretizzare il loro sogno d'amore con delle nozze lampo. Tuttavia, Silvia dimostrerà poco entusiasmo e sentirà sempre di più il bisogno di riavvicinarsi a Michele...
    Trame e Anticipazioni Un Posto al Sole, Rossella in pericolo di vita!

    Mentre Silvia cerca di far chiarezza dentro di sé e sembra comprendere che l'unica persona che ama davvero è Michele, arriva una notizia che metterà tutto in discussione. Rossella è in pericolo di vita! La dottoressa, infatti, viene rapita dalla talpa che è nella polizia, dopo una sparatoria che coinvolge anche Damiano. Silvia disperata riceverà la telefonata con la terribile notizia e sarà sempre più disperata: cosa succederà a Rossella? All'inseguimento si lanceranno Renda e Nunzio, preoccupatissimi per la tremenda situazione in cui si troverà Rossella...

    Un Posto al Sole va in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì su Rai3 alle ore 20.50.



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    Edited by @Angela - 4/5/2024, 17:09
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    Giradito: cos’è e come si cura



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    GIRADITO

    Il giradito è un’infiammazione che colpisce alcune parti, le più molli, delle dita delle mani e dei piedi.
    COS’È

    È un disturbo banale, che di solito deriva da un’infezione, per il quale esistono efficacissimi rimedi naturali e anche piccole forme di prevenzione. In alcune regioni d’Italia viene denominato “patereccio” e si sviluppa laddove la pelle è più vicina all’unghia.
    CAUSE

    Solitamente sono gli stafilococchi o gli streptococchi presenti nella saliva a causarlo, perché riescono ad infiltrarsi nella cute, attraverso piccole lesioni causate dal vizio di mordicchiarsi le unghie o rosicchiare le pellicine. Può capitare che il giradito interessi anche le dita dei piedi, perché questa parte è particolarmente umida o perché l’unghia è incarnita. Anche una manicure o una pedicure eseguita male può causare un fastidioso giradito. Il giradito può essere cagionato anche da un forte trauma subito dal dito in questione o dall’entrata di una scheggia. Tra le cause del giradito ci sono anche alcuni fattori che portano a una forma di predisposizione: per esempio le dermatite atopiche da contatto o l’eczema cronico. In questi casi si creano tagli ed erosioni che consentono l’ingresso dei batteri, e in questi casi l’unica cosa da fare è disinfettare con regolarità e profondità i tagli e le ferite sulle mani. Infine, fattori come lo stress, la stanchezza fisica e uno stato generale di debilitazione dovuto a specifiche terapie oppure a una fase post-operatoria o anche a un trattamento prolungato a base di antibiotici, possono attivare o riattivare il giradito.
    SINTOMI

    Il giradito si riconosce, oltre che per il dolore, anche per la presenza di sintomi lampanti:

    Rossore intorno alla parte
    Rigonfiamento, a volte con pus
    Presenza di tagli o piccole vescicole
    Cambiamento dell’unghia
    RIMEDI

    Prima di rivolgersi al medico, si può provare a curare il giradito con rimedi naturali, soprattutto quando la situazione è ancora sotto controllo e nella fase iniziale. Se c’è rossore e la classica puntina bianca che indica la comparsa del pus, si può intervenire con i seguenti rimedi casalinghi che apportano un grande sollievo:

    Il primo rimedio è anche il più semplice e prevede solo l’uso di acqua tiepida e di un cucchiaino di sale grosso. L’acqua tiepida dona conforto e il sale disinfetta la ferita. Immergete la mano da curare più volte al giorno e l’infiammazione sparirà
    Fate degli impacchi di malva o preparate un infuso nel quale immergere il dito compromesso.
    Mischiate poche gocce di tea tre oil con l’olio di mandorle e fate degli impacchi sul dito infiammato. Il tea tree oil ha una potente azione antibatterica, antimicotica e cicatrizzante.
    Frullate insieme la cipolla e l’aglio e applicate il composto sul dito, 2 o 3 volte al giorno come fosse una crema. L’azione antibatterica è assicurata.
    Fate un impacco con la farina di riso e i semi di lino tritati (o la farina di lino). Mischiate questi due ingredienti con dell’acqua e poi applicate la mistura sul dito, lasciando che agisca per circa 20 minuti.
    Fate bollire per circa 5 minuti alcune foglie secche di verbasco nel latte, lasciate raffreddare e poi immergete il dito per un quarto d’ora.
    L’arnica e la calendula hanno proprietà antinfiammatorie e possono essere utilizzate sotto forma di infuso o di pomate.
    Provate con il succo di limone che disinfetta e sfiamma: praticate un buco nel frutto e immergetevi il dito infetto.
    Cercate di non mangiare le unghie, a maggior ragione se avete il giradito. Non condividete canovacci e biancheria con gli altri: eviterete di passare loro l’infezione.
    Se nonostante i rimedi naturali provati, il giradito non accenna a scemare, consultate il medico
    per scongiurare il diffondersi dell’infezione verso altre parti del corpo, come linfonodi oppure ossa.

    CURE
    Se i rimedi naturali non dovessero risultare efficaci, potete provare, su indicazione del medico e non con il metodo fai-da-te, qualche cura. Sono di lunga tradizione per le ferite sulle mani le pomate a base di ittiolo, per le sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie. Ancora: in alcune situazione si possono usare pomate antibiotiche oppure a base di cortisone.
    IL GIRADITO E’ CONTAGIOSO?
    Il giradito, come buona parte delle infezioni cutanee, è contagioso. Può colpire sia le altre dita della mano o dei piedi, o altre persone con le quali si viene a contatto. Da qui un’indicazione fondamentale di buona profilassi: chi è colpito dal giradito deve usare asciugamani e biancheria in esclusiva, evitando che ci siano contatti con altre persone fino alla sua completa guarigione. Per evitare il contagio in altre dita, è invece importante evitare di mangiarsi le unghie.
    COME PREVENIRE IL GIRADITO

    La prevenzione del giradito significa una buona igiene delle mani e dei piedi. Per esempio: non mangiatevi le unghie, fate una volta alla settimana il pediluvio e lavate regolarmente le mani. I bambini dovrebbero evitare, quando è possibile, di portare le mani alla bocca. Se avete il giradito, tenete presente che come tutte le infezioni, può contagiare anche le altre dita.



    Fonte

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    Pasta risottata con piselli e tuorlo scottato



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    INGREDIENTI

    pasta di farro biologico 350 g
    piselli freschi con il baccello 1 kg
    cipollotto medio 1
    uova fresche 4
    mentuccia romana
    olio Evo, sale, pepe

    PROCEDIMENTO

    Se si utilizzano piselli freschi, sgranare con cura conservando i baccelli. Mondare il cipollotto conservando la parte verde. In una pentola sistemare i baccelli, la parte verde del cipollotto e poco sale grosso, unire un litro circa di acqua e portare ad ebollizione, cuocere per 10′ minuti e filtrare ottenendo un brodo leggero per la cottura della pasta. Se vengono utilizzati piselli surgelati servirà un litro circa di brodo vegetale preparato con sedano carota e scarti di cipollotto.

    Sgusciare le uova, separare i tuorli dall’albume che potrà essere utilizzato per altre ricette. In un pentolino riscaldare 2 dl di brodo vegetale a 65°C, allontanare dal fuoco, aggiungervi delicatamente i 4 tuorli e lasciare immersi per circa 15 minuti.



    L’uovo in questo modo non si cuoce ma si sanitizza rendendolo più sicuro batteriologicamente. In una casseruola soffriggere il cipollotto affettato finemente e i piselli per 2/3 minuti, bagnare con un mestolo di brodo caldo e cuocere per 8/10 minuti. Unire la pasta e un mestolo scarso di brodo caldo.



    Il brodo deve essere aggiunto a piccole dosi e gradatamente controllando il grado di cottura della pasta. A cottura raggiunta togliete la pietanza dal fuoco, mantecare con un filo d’olio extravergine d’oliva.



    Ripartire la pasta e piselli nei singoli piatti e disporre il tuorlo d’uovo al centro, terminare la preparazione con qualche foglia di mentuccia romana e una spolverata di pepe nero macinato al momento.



    Fonte

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    Giovani e lavoro, sette su dieci preoccupati per il proprio futuro



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    Precari, sottopagati, maltrattati.

    Sono tanti i giovani che, una volta entrati nel mondo del lavoro, temono di ritrovarsi in una se non in tutte queste condizioni. Insomma, terminati i festeggiamenti del Primo Maggio restano le paure delle ragazze e dei ragazzi che si accingono a cercare un’occupazione. In cima a tutte c’è quella di non avere una paga sufficiente a soddisfare i propri bisogni: così per 1 su 2. Pochi di meno pensano che le offerte disponibili, prevalentemente “a scadenza”, non consentano di programmare il futuro. E quasi 1 su 5, per conservare il lavoro, si prepara psicologicamente a dover subire ricatti, condizionamenti e vessazioni. Una sceneggiatura, che sembra uscita da un film drammatico, scritta direttamente da loro: gli oltre 1.700 giovani tra i 15 e i 35 anni interpellati dal Consiglio Nazionale dei Giovani e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù attraverso il rapporto “Giovani 2024: Bilancio di una Generazione”.



    Quanto detto finora, inoltre, è una “lettura” di dettaglio. Perché, come segnala un’analisi del report effettuata dal portale Skuola.net, la preoccupazione di rimanere delusi sul fronte lavorativo, in generale, è un qualcosa di molto più diffuso e riguarda circa 7 intervistati su 10: il 25,4% si dice “molto preoccupato”, il 43% “abbastanza preoccupato”. Un dato che, isolando la componente femminile, sale ulteriormente, fino a coprire il 75,8% del campione. Mentre dal punto di vista geografico i timori maggiori risiedono al Sud, dove la preoccupazione attanaglia il 71,1% dei giovani, quando al Nord sono “solo” il 65,3%. Di contro, solamente il 19,4% risulta “poco preoccupato” e appena il 7,1% “per niente preoccupato”.



    Il mondo del lavoro secondo la GenZ
    Ancora più emblematico, come fatto all’inizio, è però passare in rassegna l’intera classifica delle caratteristiche del lavoro che immaginano per loro le nuove generazioni. Come potrebbe essere? Innanzitutto sottopagato: lo dice il 54,7% del campione. Dopodiché, c’è il rischio che sia per parecchio tempo instabile o precario (47,3%). In terzo luogo, è facile che non sia in linea con le proprie competenze (36,5%). Se non direttamente dequalificato (28,4%), senza perciò richiedere affatto il bagaglio formativo eventualmente accumulato. Ma sono tanti (35%) anche quelli che sono spaventati dalla prospettiva di rimanere del tutto disoccupati a lungo.



    Vengono messi in coda, invece, elementi quali: dover lavorare nei giorni festivi e/o in orari notturni (8,6%) o essere costretti a trasferirsi in un’altra regione o nazione (13,8%). Allontanando perciò l’idea, spesso al centro della narrazione sulle nuove generazioni, di ragazze e ragazzi svogliati, fannulloni o “schizzinosi”.



    Ma non finisce qui il viaggio tra le tenebre del mondo del lavoro. Visto che anche l’ipotetica quotidianità fa paura: ben il 17,5% degli intervistati ha messo in conto di dover subire una forte pressione che, passando per maltrattamenti vari (materiali o psicologici), può arrivare persino alle molestie. Uno spauracchio, questo, che riguarda soprattutto le giovani donne, raggiungendo il 24% tra le sole intervistate; mentre tra i coetanei maschi ci si ferma al 9,7%.

    Se le "conoscenze" contano più delle capacità



    Una visione, quella appena descritta, che potrebbe essere figlia di una spiccata sensibilità della Generazione Z per tali tematiche. Non a caso tra le cose a cui dovrebbe badare di più un datore di lavoro per loro ci dovrebbero essere: le tutele e i diritti dei dipendenti, citate dal 39,6% degli intervistati; il rispetto per le pari opportunità, indicate dal 26,3%; il contrasto alla “violenza” sul lavoro e l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, che raccolgono il 12,8% delle menzioni. Aspetti secondari solo a cose quasi scontate e comuni a tutte le generazioni, come: un salario decente, messo nella ricetta del buon lavoro dal 58% dei giovani interpellati; la stabilità contrattuale con il conseguente contrasto alla precarietà (44,9%); un maggiore riconoscimento del merito (34,5%). Proprio quel che, per loro, rischia di mancare di più.



    Alla questione del merito, in particolare, per la GenZ andrebbe riservata un’attenzione specifica. Visto che, attualmente, a detta delle ragazze e dei ragazzi, l’individualità continua a essere insidiate dalle conoscenze e dalle relazioni sociali che uno ha. Nell’indicare i fattori che “regolano” l’ingresso di un giovane nel mondo del lavoro queste due variabili sono praticamente alla pari: per il 37,8% servono soprattutto le capacità/competenze personali, per il 37,7% è necessaria la “raccomandazione”. Ma tra i giovani-adulti (25-35 anni), quindi sul “mercato” da più tempo, l’equilibrio tende a spostarsi verso il disincanto, portando a collocare le segnalazioni al primo posto tra i fattori che agevolano l’accesso al lavoro: ne è convinto il 39%; va diversamente nel campione più giovane (15-24 anni) laddove ancora si pensa prevalgano le capacità individuali, determinanti per il 39,7%.
    La volontà e la tenacia, invece, darebbero meno chance: le considera centrali il 25,1%. Tutto sommato marginale è anche la posizione sociale della famiglia di origine: farebbe la differenza per il 19,4%. Più o meno lo stesso peso (19,3%) hanno l’adattabilità e la flessibilità del campione occorre inoltre essere dotati di adattabilità e flessibilità. Il 16,1% mette nel paniere anche serietà e affidabilità, il 15,4% l’immagine e la capacità di presentarsi.



    In coda, i giovani collocano la propensione alla subalternità/sottomissione e alla spregiudicatezza/carrierismo (con il 6,7% e il 6,5% delle citazioni), ovvero l’adesione a una sottocultura di impresa che privilegia il controllo individuale alla qualità complessiva delle relazioni tra le risorse umane. Il segno ulteriore che la GenZ mal si adegua alla logica del “compromesso”.



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    "Isola dei Famosi", Daniele Radini Tedeschi abbandona



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    All'"Isola dei Famosi" è terminata l’esperienza di Daniele Radini Tedeschi.

    Il concorrente ha abbandonato il gioco e l'Honduras e farà ritorno in Italia. Nell'ultima puntata era stato eliminato Sonny Olumati e sono finiti in nomination Khady, Artur, Rosanna e Marina.

    Il momentaneo abbandono

    Prima della sesta puntata, Daniele era stato costretto ad abbandonare l'Isola per alcuni accertamenti medici. Dopo tre giorni di assenza, però, il concorrente era tornato in spiaggia elaborando nuove strategie per stravolgere gli equilibri dell'Isola. Con il suo spirito sovversivo più attivo che mai aveva confessato ai naufraghi di voler rubare le loro scorte di cibo e di voler mettere la loro pazienza a dura prova. "Son tornato nella mia incertezza e gli ho trovati male". Daniele aveva spiegato poi di aver intrapreso questa avventura per dare una svolta momentanea alla sua vita: "Ho scelto di venire qui per togliermi dal dolore che ho la mia vita reale... Io sono un vinto che tornerà a essere vinto".
    Il caso del cibo rubato

    In precedenza Daniele aveva avuto una discussione con gli altri concorrenti, reazione all'onda lunga del caso del cibo rubato. Nel momento in cui i naufraghi stavano organizzando le scorte, aveva puntato il dito contro coloro che avevano violato il regolamento senza confessare di essere stati loro a rubare il cibo. Nella quinta puntata i naufraghi erano stati tutti puniti con lo spegnimento del fuoco dopo il caso del cibo rubato. Alcuni naufraghi avevano infranto il regolamento mangiando del cibo rubato alla troupe. Dopo un’indagine lo Spirito dell'Isola aveva deciso di punire i colpevoli decurtando le loro porzioni di cibo. Il caso ha portato diversi strascichi nei rapporti tra i concorrenti e il gruppo e quando durante la diretta Vladimir Luxuria ha chiesto più volte di dire chi avesse commesso la violazione del regolamento, nessuno ha fatto nomi.



    Fonte


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    Il Paradiso delle Signore Anticipazioni: Qualcuno salva Matilde dal carcere





    Vittorio ha ottenuto l’annullamento del suo matrimonio con Marta mentre Matilde è ancora legata a Tancredi, che ha così potuto denunciarla per adulterio. L’accusa è molto pesante e la Frigerio rischia di essere arrestata. Marta ha fatto in modo di impedirle di finire nei guai e, avvertendola della vendetta del cugino, le ha permesso di nascondersi dal commissario Maresca. Ma quando Matilde si recherà da Vittorio al Paradiso, per parlare con lui e per pensare a come risolvere insieme la situazione, il poliziotto riuscirà a stanarla. Le cose sembreranno mettersi molto male fino a quando qualcuno non interverrà per fermare l’arresto e per mettere in salvo i due innamorati. Ma chi avrà avuto questo coraggio? Ma soprattutto chi avrà trovato degli argomenti convincenti per far cadere le accuse? Sarà per caso Adelaide, pronta a fermare il nipote oppure sarà lo stesso Tancredi, convinto a lasciar perdere la sua rivincita dopo aver avuto una conversazione con una persona molto più obiettiva di lui? Lo scopriremo molto preso.



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