Storni a Tarquinia

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    Storni a Tarquinia



    storno_volo Da fine ottobre decine di migliaia di storni (Sturnus vulgaris) hanno scelto Tarquinia come area di sosta notturna.
    Inizialmente poteva sembrare anche agli occhi dei più esperti un evento temporaneo legato alla necessità degli animali di sostare durante la migrazione.
    A distanza di giorni tutte le aree verdi della cittadina litoranea sono diventate un enorme posatoio per questi animali.
    Lo spettacolo che adulti e bambini accorrono a vedere inizia all'incirca un'ora prima del calar della luce. In fase di ricerca e scelta del posatoio per la notte milioni di storni volteggiano in aria formando giochi di nubi e fruscio di ali che in numerosi documentari e film spettacolari sono stati immortalati.
    Quando gli animali sono posati - a decine su uno stesso ramo - iniziano le attività di difesa del proprio posto. Così il cinguettare, che nelle case si fa simile allo scrosciare della pioggia, diminuisce fino a sopirsi.
    Purtroppo la tranquillità degli storni viene interrotta da petardi e spari (anche di fucile in piena area abitata ...) che non solo non fanno scappare gli uccelli ma li spaventano facendone aumentare il cinguettio.
    Al mattino, alle prime luci dell'alba, gli stormi si rilevano in cielo e si dirigono verso le campagne.
    Se da un lato in città tanti uccelli causano problemi di grandi quantità di guano riversato su automobili e strade, nei giardini dove trovano i loro posatoi il guano degli storni regala dell'ottimo azoto al terreno.
    Il fenomeno, interessante dal punto di vista ornitologico, è in fase di studio. Da almeno dieci anni infatti nessuna presenza di stormi di storni è mai stata registrata a Tarquinia. Si suppone che questa presenza sia dettata da una modificazione nelle rotte di migrazione dovute alle variazioni climatiche in atto.
    Certamente dove tanti uccelli causano evidenti disagi bisogna che si attuino interventi a mezzo di dissuasori acustici, coscienti che in realtà dove tali interventi sono attivi da tempo essi non hanno sortito grande effetto.
    Sicuramente la presenza degli storni fa felici i rapaci notturni ancora presenti lungo le mura cittadine.
    Si potrebbe anche pensare ad inserire la città quale meta turistica per la comunità in costante aumento dei bird-watchers, così come sta avvenendo per le presenze di chirotteri a cui sono già dedicati specifici tours.
    Come dire: di necessità virtù.

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