Tutela animali, task force compie un anno

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    Tutela animali, task force compie un anno: seguiti mille casi, 6 i canili sequestrati


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    Roma, 14 giu. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Lotta a randagismo, maltrattamenti e avvelenamenti e contrasto dei canili lager. Oltre a intervenire in particolare nei casi di mancata o incompleta applicazione della normativa vigente. Di questo si occupa la task force per la tutela degli animali d'affezione del ministero della Salute, che compie un anno e tira le somme della sua attività di sopralluoghi, monitoraggio e gestione delle segnalazioni di emergenza. Dal 1 giugno 2010 al 31 maggio 2011 sono stati seguiti 1.000 casi, ha evidenziato oggi a Roma la responsabile del gruppo Rosalba Matassa, durante una conferenza stampa a Lungotevere Ripa.
    La task force è costituita da un pool di 10 veterinari più funzionari amministrativi che operano in stretta collaborazione con i carabinieri del Nas. "Le e-mail pervenute all'indirizzo della task force ([email protected]) durante questo primo anno di attività - ha aggiunto Matassa - sono state circa 2.000 al mese e i casi che abbiamo seguito sono stati 1.000; le ispezioni effettuate 45, i sequestri di canili sei. Sono inoltre stati effettuati 39 interventi su manifestazioni con equidi e quattro sono state sospese". Attivo da oggi anche il numero 06-59944035 per le segnalazioni telefoniche, che possono giungere da privati cittadini, associazioni e istituzioni.

    "Con il lavoro della task force abbiamo evidenziato veri e propri contesti malavitosi. In alcune zone d'Italia ancora si fa business sulla pelle degli animali, in particolare dei cani", ha ricordato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini.

    Oggi è stata inoltre presentata a Roma 'Chi abbandona un cane lo condanna', la campagna di sensibilizzazione 2011 del ministero della Salute contro l'abbandono degli animali. "Quella dell'abbandono dei cani - ha detto Martini - oltre a essere un'ignobile piaga, è anche un reato penale, che avviene spesso quando si adotta un animale senza avere la cognizione delle sue esigenze, oppure si sceglie di fare cucciolate senza sapere cosa può comportare. Il ministero della Salute lavora affinché si comprenda che abbandonare un cane significa condannarlo a morte per fame, sete o per investimento. Vogliamo arrivare al cuore ma soprattutto alla mente delle persone e devo dire che in questi ultimi anni la sensibilità è aumentata".

    Il sottosegretario ha inoltre ricordato che "il ministero della Salute aveva preparato un testo esaustivo che riuniva tutti i contenuti delle ordinanze che in questi anni ho emanato per la tutela del benessere animale. E' stato portato in pre-Consiglio dei ministri, ma in questo momento è fermo. Credo che dobbiamo andare avanti con tutte le strade possibili e quindi auspico che anche il testo unificato parlamentare possa procedere". Ordinanze che - ha evidenziato Martini - "sono state testate positivamente ed è fondamentale che i loro contenuti divengano norme vigenti a tutti gli effetti. Ricordo che prevedono, fra le altre cose, l'obbligo di microchip per tutti i cani, i percorsi formativi per i proprietari, le norme contro gli avvelenamenti degli animali, anche a difesa della salute pubblica. Sarebbe folle che" questo lavoro si limitasse a livello di ordinanze ministeriali"


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